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15 novembre 2014

La Luna e i falò



Piccolo omaggio disegnato a fumetto, di un libro di un mio illustre compaesano, Cesare Pavese, che nel "La Luna e i falò" è riuscito ad esprimere il senso di malinconia per il paese natio; il sapore di quei luoghi e di quei ricordi e al contempo il desiderio di ripartire. Sensazioni che solo un viaggiatore può realmente comprendere...

Small tribute to a book wrote by my illustrious countryman, Cesare Pavese, who in "The Moon and the Bonfires" was able to express the sense of melancholy to the home country; the taste of those places and those memories and at the same time the desire to leave. Feelings that only a traveler can really understand ...

"C'è una ragione perché sono tornato in questo paese, qui e non invece a Canelli, a Barbaresco o in Alba." (N.d.a. perché Santo Stefano Belbo è più figo)

17 giugno 2014

Spampino in Strozza

Non è soltanto fumettista e attore, ma anche un cantautore (e ottimo per giunta). Poche settimane fa Spampino ha registrato alcune delle sue belle canzoni nel casolare di strada Strozza, nel mantovano, dove gruppi quali i MUR, gli UzzoloLe Palle di Marte e altri, hanno fondato una realtà musicale, più unica che rara in Italia. Nell'attesa che le songs di Spamino escano, ecco un piccolo schizzo a penna, in sala registrazioni.

He's not only a cartoonist and an actor, but also a songwriter (a great one). A few weeks ago Spampino has recorded some of his best songs in the house of Strozza, next to Mantua, where groups such MUR, Uzzolo, Palle di Marte and others, founded a musical reality, more unique than rare in Italy. While waiting for the songs come out, here's a little sketch in pen made by me, during the recordings.

01 giugno 2014

Nina Simone


"I'd had a Hispanic boyfriend one time, Chico, who had christened me Nina, which was the Spanish name for "little one". Chico had called me that all the time, and I really loved the way it sounded, And I liked the name Simone too, ever since I'd seen Simone Signoret in those French movies".


04 aprile 2014

A very good man...

After you've done all the work and prepared as much as you can, what the hell, you might as well go out and have a good time.

  Benny Goodman è una piccola autorità per quanto riguarda il grande jazz, non solo per la sua maestria nel clarinetto, ma anche perché riuscì ad affermare questo genere al grande pubblico. Pensate che nel '38 diede il primo concerto jazz nella famosa Carnegie Hall di New York, che fino ad allora aveva ospitato esclusivamente orchestre di musica classica. Immaginatevi quindi signorotti con pelliccia e panciotti a tenere il ritmo con il dito, al suono di questa musica così sorprendente e piano piano, senza accorgersene, agitare un po' la gamba, poi anche l'altra e in men che non si dica, rendersi conto che quelle comode poltrone erano troppo strette per contenere le ritmiche di Krupa, di Russin, James e Goodman nel loro Sing, sing, sing. Dopo questo enorme successo, il Re bianco dello Swing continuò le sue innumerevoli collaborazioni, con tutti i grandi e piccoli del jazz di tutto il mondo, diffondendo ancora di più questo genere.

  Benny Goodman is a well-known musician to the great jazz lovers, not only for his mastery with the clarinet, but also because he was able to assert this kind of music to the world. Imagine that in '38 he gave the first jazz concert in the Carnegie Hall in New York, a really famous place that until then had hosted exclusively classical orchestras. Just try to imagine how it would has been great to see some posh lord with fur vests, to keep the beat with the finger, and without realizing it, shake a little the leg, then the other one and in less than no time, understand that those comfortable seats were too narrow to contain the rhythmic of Krupa, Russin, James and Goodman in their Sing, sing, sing. After this huge success, the white King of Swing continued his countless collaborations, with all the big and small of jazz from all over the world, spreading even more jazz music.



Sing, sing, sing con Krupa, James, Hampton e Goodman

24 marzo 2014

Sun W_sh


Questa è la prima tavola di una storiellina di poco più di 10 pagine, che ho scritto di recente. Lo storyboard è già pronto, anche se va un po' arrangiato, e ora quello che manca sono solo i definitivi.
Spero vi piaccia.

This is the first page of a short story I've recently wrote . The storyboard it's already done, and now the "only" work I have to do, it's to draw it properly and ink the rest of the pages.
Hope you like


Piccolo indizio sulla storia... 
Small clue about the story...

"A lucky star's above, but not for me"

20 marzo 2014

Duke Ellington


Era da un po' che mi dicevo di fare una piccola rubrica musicale e ora eccola qua (speriamo che duri). Ora come ora ho previsto una trentina di musicisti jazz imperdibili, scanditi in post settimanali (tranquilli, non ci credo nemmeno io), poi si vedrà. Non sono assolutamente un esperto di questo genere (ne di altri), ma ascolto abbastanza musica e mi diverto a fare 'ste robe.
Molte delle informazioni sono prese da Wikipedia.

  It's been a while since I thought to do a little music column and now here it is (hope it lasts). At the moment I wanted to focus on jazz, envisaging at least 30 musicians, with a weekly post, and after that we will see. I'm not at all an expert of this kind of music (of every kind), I just do listen a lot of it, and have fun. Most of the info are taken from Wikipedia. 

By and large, jazz has always been like the kind of a man you wouldn't want your daughter to associate with.”
 
  Gli anni '20 saranno stati l'epoca del proibizionismo per alcuni americani puritani, ma non sicuramente per i frequentatori del Cotton Club di Harlem, dove la birra veniva servita a barili e le giovani ballerine vestite di abiti succinti, intrattenevano un pubblico rigorosamente bianco. Ed è proprio in questo locale dichiaratamente “White only”, che un giovane pianista afroamericano, in arte Duke Ellington, entrò a far parte della storia del jazz. Pianista, compositore, adattatore e direttore d'orchestra, il Duca dello swing deliziava, orde di yenkees fascisti coi capelli ingelatinati, con quel suo Jungle style, evocativo di un immaginario di africa esotica e primitiva, che ai bianchi piaceva molto. Con gli anni Ellington riuscì a comporre e modellare la sua orchestra (che durò trent'anni), circondandosi così di musicisti straordinari, che dagli anni '30 in poi lo aiutarono a trovare un sound più complesso e particolare. Duke Ellington portò il jazz a una nuova fase di maturazione e blablabla... insomma ascoltatelo che ne vale la pena.

  The '20s have been the era of Prohibition for some American Puritans , but definitely not for those who frequented the Cotton Club in Harlem, where the beer was served in barrels and young girls dressed in skimpy clothes , amused a strictly white audience . It is in this place avowedly "White only", that a young African-American pianist , called Duke Ellington, became part of the history of jazz. Pianist, composer , and bandleader of his orchestra , the Duke of swing, treated hordes of fascists yenkees, with his Jungle style, to evocate a stereotype of an exotic and primitive Africa, that white people liked. Over the years, Ellington was able to compose and shape his orchestra ( which lasted thirty years ) , surrounding himself with excellent musicians, that from the 30s onwards, helped him to find a more complex sound.


Ellington è anche autore di classiconi come Mood Indigo, It Don't Mean a Thing (If It Ain't Got That Swing) e la bellissima In a sentimental mood >>cercateli sul tubo!!! 

13 marzo 2014

Igor

  Quelle che seguono sono alcune illustrazioni che ho realizzato per il Canto della Schiera di Igor, figlio di Svjatoslav nipote di Oleg, (che titolo fico). Poema epico russo ambientato nel XII secolo che narra della sconfitta che il Principe Igor subì contro i Polvcy o Cumani (popolazioni libere del Caucaso e più giù: praticamente i turchi), del suo imprigionamento e della sua successiva fuga.
  Oltre a essere interessante come racconto, per la questione avventurosa, epica e sopratutto religiosa - era il periodo in cui la Russia veniva cristianizzata, e nel testo questa cosa è molto presente, con chiari riferimenti alla cultura cristiana, ma al contempo con una forte presenza di una Natura pagana, sempre partecipe e complice delle vicende, al pari degli altri personaggi- il poema mi ha affascinato perché fa coincidere "mondi" che io trovavo opposti, cioè il tema dell'epico con come protagonista uno "sfigato". Perché diciamolo chiaramente, chi scriverebbe mai un poema epico su un principe, che ha deciso nonostante i presagi avversi, di fare una guerra contro una popolazione, che tra l'altro in quel periodo non gli aveva fatto niente (in passato sì però), che perde miseramente mettendo a rischio l'intero paese, che viene imprigionato lasciando la povera Jaroslavna a piangere come un casalinga depressa che aspetta il marito infedele, e che nonostante tutto si libera miracolosamente, venendo ovviamente accolto in patria come eroe?!  Ecco 700 anni fa qualche genio l'ha fatto, ispirando molti grandi autori (e piccolini come il sottoscritto).  A riguardo Borodin, compose un opera lirica, che al momento non ho ancora avuto modo di vedere, anche perché ho avuto brutte esperienze con la lirizzzzzzzzz… Tito non fu clemente con me…
Bada alle ciance spero vi godiate le illustrazioni, e per i più coraggiosi leggetevi il testo integrale qui
che a parte gli scherzi è molto bello.


 
6.       Alzò Igor' lo sguardo al sole lucente e vide che da esso una tenebra promanava ad avvolgere i suoi guerrieri.

26.      Rosso stendardo, bianco gonfalone, vessillo scarlatto, argentea insegna per il prode figlio di Svjatoslav!

103.      Fugge intanto il principe Igor', ermellino tra i canneti, bianca anatra sull'acqua, balza sul veloce destriero e da esso salta giù come lupo grigio, corre fino alla valle del Donec, volando come un falco sotto le nubi, strage di oche e cigni facendo per colazione, pranzo e cena.


106.      Igor' disse: «O Donec, non piccola è la tua gloria, per aver cullato il principe sulle tue onde, avergli steso erba verde sulle tue sponde d'argento, averlo avvolto di calde brume sotto un albero verde, per averlo vegliato come un'anatra sull'acqua, come un gabbiano sull'onda, come una folaga nel vento!